giovedì 24 maggio 2012


Lo dico sempre che alle 00.59 non si lavora... perchè poi accade che si dimenticano le cose e così è stato.
Infatti nella schiera delle persone ricordate nel precedente post ho mancato di rammentare gli amici dell'associazione I pellegrini di Belluno, con cui abbiamo trascorso ore indimenticabili  sulle loro montagne, alle quali io sono particolarmente legato, e che insieme all'altra associazione Pellegrinando di Luciano Callegari (che spero prima o poi di conoscere personalmente) ci hanno dato visibilità sui loro siti.

Allargando l'orizzonte oltre i n.s. confini devo dire, con soddisfazione, che stanno arrivando adesioni e contatti dai pellegrini danesi e  ciò fa ben sperare per la ricchezza di rapporti che si potranno instaurare durante il viaggio. In Islanda, già da tempo, si sono presi contatti con le autorità cattoliche di Akureyri dove il parroco ci ospiterà e dove il giorno 18 a pochi km di distanza, a Munkapthvera, un tempo località sede dell'abbazia da cui è partito Nikulaus Berggson, ufficializzerà, con una benedizione e la consegna delle credenziali , la partenza del n.s. cammino.
Il giorno precedente, il 17, sarà, inoltre festa grande, in quanto è la ricorrenza del giorno dell'Indipendenza e in quell'occasione ci sarà una messa solenne dopo la quale avremo modo di incontrare la popolazione locale.
Devo affermare che miglior inizio non potevamo sperarlo e per quanto mi riguarda, comunque, nel diario utilizzerò spesso la parola cammino per tutto quanto può rappresentare (per me è cominciato molto tempo fa quando questo progetto neanche esisteva) ma difficilmente mi definirò pellegrino.
Un tempo i pellegrini che si mettevano in cammino si spogliavano di ogni avere, facevano testamento e partivano senza sapere se sarebbero tornati. Nel mio caso penso sia giusto chiamare le cose con il loro nome ed io  posso dire che questo cammino, per me, sta tra un viaggio di esplorazione, un lavoro di ricerca ed un cammino interiore e probabilmente alla fine questo ultimo aspetto prevarrà, ma lo saprò solo dopo aver terminato il mio viaggio .
Per questi motivi preferisco non abusare di una parola che per me ha grande significato ma che nella vita moderna rappresenta una condizione difficile da realizzare e che invece, a volte, per identificare un tipo di viaggio e di viandante, viene usata con troppa facilità.
Buonanotte Nino 
Mercoledì 23 maggio
Nel precedente post avevo concluso con "a domani", ed invece sono passati 10 giorni. Nella corsa contro il tempo, purtroppo, ...vince sempre lui, i giorni corrono via veloci, ci sono ancora alcune cose da sistemare e la data si avvicina. 
L'idea di realizzare questo cammino è nata nell'agosto del 2011 e abbiamo incominciato a lavorarci intorno alla metà di novembre. I primi incontri per saggiare l'interesse delle persone contattate, la dettatura dei tempi da rispettare, la suddivisione dei compiti e via... ognuno per la sua strada a cercare di raccogliere risultati ed informazioni. Eravamo consapevoli che peggior anno per reperire fondi a sostegno del progetto non pote(vo)vamo sceglierlo perchè la crisi avanzava ed era comprensibile la mancanza di disponibilità in tal senso da parte di aziende ed enti.
Ma quello che dispiace di più e che purtroppo conferma la cattiva abitudine italiana è che le porte si aprono quando si conosce qualcuno che magari conosce qualche altro e allora... Sarebbe bello anche solo sentirsi dire: no grazie, non ci interessa, non possiamo, etc. Il silenzio e l'indifferenza invece rattristano. Per fortuna che,  però, in qualche caso, i buoni  rapporti, il risultato di attività svolte nel tempo e penso, comunque, anche la particolarità e l'impegno di questo progetto hanno permesso di stabilire delle collaborazioni e delle sponsorizzazioni che ci hanno aiutato nello sviluppo del programma .                                                            
Durante i mesi in cui abbiamo lavorato per il 
cammino abbiamo creato anche  le occasioni per camminare insieme e affrontare i vari aspetti del progetto ed in questi momenti abbiamo avuto il piacere di conoscere alcune persone che con la loro umanità, disponibilità, ospitalità e  con gesti simbolici ma altrettanto significativi hanno alimentato  la volontà di portare avanti il lavoro per il cammino islandese. 
Spero di non dimenticarne nessuno e se ciò accadrà sarà involontario. Voglio rammentare, in ordine temporale, la puntuale (svizzera) sig.ra Adelaide Trezzini, Sereno Rossi instancabile funzionario del comune di Bagno di Romagna, Luigi Giusti, Sirio Farini, Gino Cellai, il caro Gilberto Batani, Silvio Mini, il simpatico Pietro Biffi che di sera, in dicembre, si è arrampicato con la sua auto, sulle strade buie del Casentino per brindare  con noi;  gli abati moderni Giovanni Magistretti " il Prof." e il mitico professor Pampanin, Paolo Rippoliti, Marco il Lizzanese, il vulcanico Franco Alessandri, Don Giovanni Perignon, Padre Renato di Monterosso,  e un grazie grande anche a Franco Steri senza dimenticare  quelli che ci hanno aiutato da casa, con un lavoro costante e prezioso.
Ci sono ancora alcuni giorni alla partenza e potrebbe sembrare strano parlare dei ringraziamenti (però io dico sempre che nella vita non si ringrazia mai abbastanza), ma so e sappiamo quanto è stato difficile arrivare a questo punto e se anche ci sono state difficoltà e delusioni, la fortuna di aver conosciuto le persone menzionate ripaga ampiamente di tutto il resto.
Buonanotte,  Nino