lunedì 13 agosto 2012

lunedì 13 agosto,
32 km ieri e 35 oggi e ora sono a Bad Wunnenberg. Il cammino procede bene e queste due ultime tappe per motivi diversi sono state davvero interessanti. Ieri dopo aver fatto la colazione nell'ostello di Hiddsen tra vocianti ragazzini e genitori rilassati (nei paesi nordici è molto diffusa la vacanza negli ostelli, atmosfera tranquilla, pulizia, buoni servizi e discreta cucina, non conosco  le tariffe  come famiglia, ma io pago 22 eu per pernotto e colazione a buffet e penso sarebbe una valida alternativa per le famiglie) sono partito per raggiungere la splendida Paderborn. L'itinerario si  sviluppava nella prima parte nelle foreste della Lippschenker Wald , abeti bianchi e rossi ed un vero dedalo di tracce e stradelle da perderci la testa. Giorni fa vi avevo detto che sarei entrato nelle montagne, anche se in realtà si parla di elevazioni intorno ai 5-600 mt ma la vegetazione a queste quote è simile a quella dell'ambiente alpino. Come sempre dalle situazioni più difficili escono le cose migliori e ieri per recuperare una strada forestale più a sud, uscendo dai sentieri segnati e risalendo un pendio boscoso mi sono imbattuto in un bell'esemplare di cervo adulto con un magnifico palco di corna. Durante il tragitto nel bosco, ad un certo punto, sono uscito davanti ad un balcone naturale, di fronte a me un pascolo con tante piccole garitte e sullo sfondo la campagna che creava una linea d'orizzonte ben definita. Al primo sguardo ho pensato fosse il mare lontano, ma quell'illusione ottica mi ha fatto riflettere sulla n.s. Italia, sul suo territorio difficile ma anche unico, su quale valore di terra e di nazione abbiamo nelle mani e quanta poca cura gli dedichiamo. Ieri ho immaginato di vedere il mare, ma noi durante le n.s. escursioni il mare lo vediamo davvero, siamo sugli Appennini e vediamo il  mare, dalle Alpi apuane, in Toscana, vediamo le Alpi piemontesi, non esiste altro territorio che permetta tanto. Arrivato al termine del bosco ho camminato  ancora per 14 km, attraverso vari paesi ed uno splendido mulino, per raggiungere Paderborn e il suo ostello collocato in quello che un tempo era un avamposto del castello che racchiudeva la cittadina. Come sempre ho chiesto se era possibile cenare nella struttura ma ieri sera no, mi hanno indicato vari locali e così sono uscito, anche per visitare la parte antica. Sono entrato in un bistrot che mi aveva fatto buona impressione e tra i tavoli occupati ho notato una coppia giovane, lui mi volgeva le spalle ma la donna, che dai lineamenti non mi sembrava tedesca, appena entrato mi ha guardato, ha sorriso apertamente e ha detto qualcosa al suo compagno. Mi sono seduto ed ho ordinato, ogni tanto la ragazza mi guardava e quando hanno terminato la cena,  l'uomo  allontanandosi è uscito, lei si avvicinata al mio tavolo e mi ha chiesto se ero un pellegrino. Sono rimasto tra il sorpreso ed il divertito, ho pensato che dovevo essere ridotto a pelle e ossa per avermi facilmente inquadrato, la maglietta del cammino islandese che indossavo poteva rappresentare altro, ho risposto di sì anche se sono sempre attento a non abusare di quel termine  che ha un grande significato e lei mi ha spiegato che era stata a Santiago qualche tempo prima. Penso che da come mi ha accennato di questa esperienza ne fosse rimasta molto colpita anche se forse per qualche tempo avrebbe dovuto dedicarsi ad altri ed altrettanto importanti cammini, visto che era in attesa di un bambino. Ho raccontato brevemente il mio cammino e poi ci siamo salutati. Ho continuato a mangiare e a pensare che cosa le avesse fatto immaginare me come pellegrino, quando ho terminato e sono andato per pagare la titolare del locale mi ha detto che la cena era stata offerta dalla ragazza, Marcella. Sono rimasto senza parole per quel bello ed insolito gesto.
Sono uscito un po' frastornato e mi sono diretto verso il magnifico duomo, l'aria era fresca, c'era ancora luce ed il cielo era limpido, con striature rosa arancio dove tramontava il sole ed il resto di un celeste pallido che creava un bel contrasto  con i colori delle case antiche, un colore del cielo  che mi ricordava quello delle mattine d'inverno quando si partiva per le escursioni nella neve...
Nel Duomo c'era qualcuno che faceva le prove con l'organo, sarei voluto entrare, usciva una musica incredibile, aveva la forza di un magnete e ho provato ad immaginare quale emozione avrebbe dato essere dentro ad ascoltare. Dopo sono entrato in un locale vicino per bere un caffè, ad un tavolo un giovane ed un anziano sacerdote che parlavano in attesa della prenotazione; il ragazzo mi ha salutato e ha accennato una frase, mi sono avvicinato ma non ho compreso se ci avesse ripensato o se la lingua fosse un ostacolo in quella fase della sua conversazione. Quando sono uscito  mi ha salutato con fare convinto, io ero troppo stanco e dovevo fare ancora molte cose ma qualcosa mi ha detto che quella sarebbe stata una bella situazione da affrontare...
Rientrando all'ostello le mie riflessioni ruotavano tutte intorno al gesto di Marcella e mi è tornata di nuovo in mente mia figlia, 15 anni, che fatica all'idea di immaginare che non sia solo a camminare, lo capisco, fisicamente è così ma ci sono diverse persone che ogni giorno stanno facendo il loro cammino con me ed io con il mio pensiero rivolto a loro le porto con me. Il camminare, la fatica, i dolori, le paure, il silenzio, la solitudine, le riflessioni e tanto altro sono il cammino ma anche senza fare km si fa il n.s cammino, ogni azione, pensiero, affermazione che siano condizionati da una decisione sono il n.s. cammino. Il pensiero di Pietro,  il gesto di Michel e Brigitte, il gesto di Reinar, l'ospitalità di Sereno, la signora dei ghiaccioli, e tanti altri capitati sono il cammino, situazioni che hanno influito sulla vita degli altri e sulla n.s.
Allora ho pensato che se il loro agire ha aiutato me e ha dato loro un'altra occasione per proseguire nel cammino, in qualche modo accresceva  la mia responsabilità per quello che stavo realizzando e ciò mi impegnava a farlo senza riserve e risparmio di energie.
Questa mattina, caricato a dovere dagli ultimi eventi e pensieri, mi sono diretto verso il centro ed ho atteso l'apertura delle librerie per acquistare le nuove carte del tratto da percorrere. Ho cominciato a camminare abbastanza tardi, erano le 10.45 e dovevo fare 35 km , la giornata bella e l'itinerario molto interessante e divertente non mi facevano sentire la fatica. Solo due soste per 30 minuti complessivi, alimentazione a base di prugne selvatiche e mele che trovavo sugli alberi così da tenere il più possibile leggero lo zaino e alle 19.45 ero a Bad Wunnenberg per cercare la sistemazione per la notte. 
Buonanotte, Nino