martedì 4 settembre 2012

lunedì 3 settembre,
ciao a tutti. Questa è un eccezione, due volte in una giornata non fate indigestione!
Questa mattina, finito di scrivere il post, mi sono incamminato verso il centro della città, moltissimi i  turisti che affollavano le strade e le osterie ma in questo caso ogni parola e commento vanno risparmiati per parlare della bellezza di Strasburgo e della sua importante Cattedrale. Semplicemente superba e al suo interno, nonostante il rumore di sottofondo dei visitatori, l'atmosfera che si respira lascia senza fiato; nel rigore del suo stile gotico, ultima ricostruzione del 1176, sulla base del corpo posto ad est, più antico e in stile romanico.  Alcune opere presenti la arricchiscono in modo tangibile, come il pulpito con intagli di notevole pregio, l'organo del xv sec e la rappresentazione dell'arresto di Gesù al monte degli Ulivi. Queste sono le opere che più impressionano, per non parlare della facciata riccamente decorata. All'esterno e nelle altre vie del centro sono numerose le case antiche con la costruzione tipica con travi a vista, le facciate decorate con particolari motivi e la vista sui canali incorniciati da file di platani; in mezzo a tutte queste testimonianze storiche e ricche di particolari si ergono nuovi complessi architettonici dalle forme sinuose o essenziali con grandi spazi da vivere in modi diversi che ben si armonizzano con l'antico.
A proposito di vecchio e moderno, ho potuto constatare che in ogni cittadina che avesse elementi architettonici di particolare interesse era tutto un fervore di cantieri, non c'era monumento che non avesse almeno una parte in restauro e anche nelle strade si stavano sviluppando opere di riqualificazione, con lavori di demolizione di quartieri fatiscenti accanto alla presentazione dei futuri complessi da realizzare. Insomma, nonostante la crisi e le casse statali o locali vuote sembra che la depressione o la paura del futuro non abbiano preso il sopravvento sulla voglia di fare. In fondo, se non ci crediamo noi nel futuro, mica possiamo aspettare chi doveva vigilare e ha lasciato che si arrivasse a questo punto.
La visita di Strasburgo avrebbe meritato ben altro tempo ma per ora va bene così, la vista di riccioli, intagli, belle opere, vetrine con ardite ambientazioni e arredi particolari mi hanno rimesso in moto la voglia di costruire, di inventare, di pensare al mio lavoro di restauro e  succede sempre così ogni qualvolta visito le grandi città. Con la mente caricata di mille stimoli anche le gambe hanno ripreso le giuste energie, gli 80 km dei giorni precedenti sono un ricordo, a passo deciso attraverso la città, passo il fiume in direzione di Khel e sono di nuovo in Germania. Un fiume, in qualche tratto largo meno di un km, divide due importanti nazioni, ma le differenze sono rilevanti. Primo fra tutti gli abitanti, decisamente diversi, l'atmosfera che si respira e  le architetture: più leggera, più allegra dalla parte francese, case ricche di cornici e ornamenti, persiane alle finestre, campanili a tronco di piramide...più concreta e silenziosa dalla parte tedesca, molte di più le case con la struttura in legno, i campanili a cipolla e le finestre senza coperture. Nei villaggi francesi il governo ha promosso una campagna per adornare strade e piazze con fioriture particolarmente curate e i villaggi che ho visitato lo erano davvero, mentre quelli tedeschi , più essenziali, si presentano con una rete di piste ciclabili davvero invidiabile e ben tenuta. Per strada poi, anche se togliete la targa alle auto, i tedeschi e i francesi li potete riconoscere sicuramente; lo stile di guida è inconfondibile, i francesi con le loro manovre azzardate, i sorpassi incuranti dei pedoni e altri aspetti somigliano molto di più agli italiani.
L'itinerario prosegue lungo il bel parco realizzato sulla riva del fiume davanti al dinamico e moderno ponte pedonale, va oltre e si disperde nella vegetazione tipica dei corsi d'acqua per tornare ad essere la lunga pista ciclabile dei giorni scorsi. Penso che, da Worth in poi, il Reno sia diventato particolarmente bello ed interessante, la varietà di uccelli acquatici e i vari specchi d'acqua che si sono formati nel tempo sono un paradiso per gli amanti del birdwatching; qui non hanno bisogno di ore di sosta nel capanno per avvistare gli uccelli, per non parlare delle cicogne, simbolo di questa regione, l'Alsazia, che ho visto tranquillamente appollaiate sui tetti delle chiese e sui lampioni.
Cammino per circa 28 km e arrivo a Altenheim (nonostante il fiume divida, alcuni particolari uniscono, tra questi il finale heim di molti nomi di villaggi che stanno sulle sponde opposte), è quasi buio, ma intuisco che si tratta di un bel villaggio con case tipiche della campagna tedesca, la priorità è alla sistemazione che oggi risulterà facile, domani prima di ripartire dedicherò un po' di tempo alla visita del paese. Destinazione a 30 km. 
Buonanotte, Nino