venerdì 5 ottobre 2012

venerdì 05 ottobre,
ciao a tutti di nuovo. Veniamo alla tappa di oggi da S.Cristina a Calendasco, circa 23 km. Itinerario non esaltante, almeno nella prima parte, dove la segnaletica fa fare giri strani e a volte scompare in mezzo ai campi, poi un tratto non breve su asfalto e un paio di km sulla provinciale da far rizzare i capelli. Dopo l'itinerario è diventato più interessante, lungo l'argine per arrivare a Orio Litta, borgo collocato su un poggio con la sua Grangia  (fattoria e/o magazzino fortificato) ed una bella villa, un poco trascurata, del 1700.
Altro borgo interessante Corte S.Andrea, dove di lì a poco si arriva all'attracco per le barche e dove il n.s. simpatico personaggio, perchè di questo si tratta, il Sig. Danilo, ci ha traghettato sulla sponda emiliana del Po.
Scesi dal potente mezzo, ci siamo intrattenuti con l'uomo 100% peregrino (così stava scritto sulla maglietta che indossava orgogliosamente),  che oltre ad apporre il timbro sulle credenziali, ci ha offerto una torta esagerata, appena sfornata, mentre le affamate  zanzare si lavoravano le n.s gambe. Danilo ci ha parlato di progetti, di pellegrini e di tutto il mondo che gli ruota intorno stilando una classifica spietata dei suoi più feroci "nemici" che lavorano e si occupano di cammini. Non ha risparmiato nessuno e non ha scontentato nessuno, così  possono rimanere tutti validi supporti per il futuro. Sulla barca era della compagnia, anche, il " pellegrino da corsa" che abbiamo conosciuto la sera prima in ostello e di cui facevamo un poco fatica a comprendere il suo comportamento. Questa mattina è scomparso come un fulmine alle 7, ma quando è arrivato all'imbarco era il solo cliente ed è stato costretto ad aspettare due ore fino a che siamo arrivati noi, che avevamo prenotato, in precedenza, l'orario di sbarco. Dopo aver salutato Danilo ci siamo incamminati verso Calendasco, piccolo borgo della campagna emiliana con un castello non troppo curato e qualche villa ottocentesca. Qui abbiamo preso alloggio all'ostello Tre Corone, vecchio edificio liberty, restaurato parzialmente, dove alloggiano anche 20 profughi del Ghana  da oltre 17 mesi e che, saputo che a dicembre devono lasciare la struttura  pagata dal n.s Governo, stanno facendo un poco di confusione, costringendo le forze dell'ordine a periodici interventi di vigilanza.
Dal S.Bernardo a qui, un poco di Francigena italiana è stata percorsa, con qualche problema di segnaletica in alcuni tratti e alcune mancanze sugli ostelli incontrati. Impressioni poco confortanti sono venute  dalle strutture di accoglienza per i pellegrini; non so con quale criterio vengano richiesti e rilasciati  i fondi per le opere necessarie per la Francigena ma, ricordando le esperienze vissute sul tratto toscano e laziale, ho l'impressione che qualcuno abbia preso troppo e qualcuno nulla o che non abbia destinato, poi le risorse anche per gli ostelli; pochi i posti letto disponibili, sporcizia nelle stanze e sulle cucine ( in un luogo ho trovato l'elettrodomestico sporcato dagli uccelli e carcasse di volatili morti) e alcune persone incaricate per l'accoglienza, sicuramente di buona volontà ma che si sentono troppo importanti e al di sopra del loro compito, che a volte prendono, autonomamente, decisioni discutibili.  Sarebbe bastato poco per dare un senso di quasi uniformità a tutto il cammino e anche i pellegrini avrebbero apprezzato e utilizzato al meglio le strutture, ma  è bastato ascoltare gli aneddoti che raccontava Danilo per comprendere quanto sia difficile accordarsi quando in mezzo ci sono potere, visibilità e soldi. Molti i dispetti e le scaramucce tra associazioni , enti e personaggi che si occupano di cammini, e pensare che il cammino dovrebbe aprire agli altri...
Percorrendo la bella campagna delle province di Vercelli e Pavia si avverte anche la sensazione di un lento ed inarrestabile decadimento dei piccoli paesi e anche un poco di altri meno piccoli; da un lato i contadini, grandi lavoratori che si impegnano a lavorare i campi mentre i ragazzi, finiti gli studi li incontriamo  che camminano per le strade del centro abitato con lo sguardo perso,si vedono case trascurate, fabbriche chiuse, stazioni F.S danneggiate da atti di vandalismo e dalla mancanza di un costante controllo, insomma si ha l'impressione di una calma apparente che sa più di noia che di tranquillità reale , ma da quello che ci dicono anche qui la crisi non risparmia nessuno e questo clima di attesa ed incertezza spinge in tal senso.


















Buonanotte, Nino

venerdì 5 ottobre,
















ciao a tutti, prima di raccontare la tappa di oggi, piccolo e doveroso contributo alla bella provincia pavese e ai suoi tesori, Nino.