sabato 27 ottobre 2012

venerdì 26 ottobre,
ciao a tutti. Siamo quasi alla fine della settimana e... la prossima sarà l'ultima di questo lungo cammino islandese. Molte persone incontrate durante questi mesi, ascoltando la storia di Nikulas mi hanno chiesto se anche io sarei andato a Gerusalemme. Non avevo preso in considerazione tale ipotesi  quando ho pensato a questo cammino e credo che l'impegno per organizzare il proseguimento da Roma verso la Terra Santa sarebbe stato ancora più grande ( lingua, logistica, tempo...), ma allo stesso modo, ritengo che sarebbe stato anche decisamente affascinante. Solitamente, quando si costruisce un itinerario da proporre agli escursionisti, si deve prestare molta attenzione a calcolare bene il tempo di percorrenza perchè la mente del partecipante si tara automaticamente sull'informazione ricevuta, il tempo che dovrà camminare e, anche se le energie gli permetterebbero altri km di marcia, per reazione tende a rigettare l'idea e il pensiero di camminare ancora lo pone in una condizione di disagio. Anche io, nonostante l'abitudine a camminare e l'allenamento fisico e psichico acquisito sul percorso, in questo momento ho la mente proiettata verso la fine di questa esperienza, che accetta il percorso conosciuto ma con riluttanza si spinge su altri terreni. Dico ciò perchè questa mattina la signora Trezzini, presidente di Aivf, l'associazione che sta collaborando a questo cammino, con una tempistica che solo uno svizzero può avere, mi ha telefonato per sapere dove mi trovavo. Io avevo, da soli 5 minuti, attraversato un ponte sul fiume Orcia, proprio dove lei mi stava indicando una variante da percorrere. Ho dato una rapida lettura alla mappa e ne è venuta fuori una valida soluzione, un poco più breve, segnalata sulla carta ma da verificare (non tanto per me quanto per riproporla agli altri futuri pellegrini), sia per la segnaletica sul terreno che per il tipo di guadi da fare. Sento però che questo non è il momento per fare ricognizioni, ora voglio camminare lentamente per questi ultimi giorni e vivere al meglio quello che incontrerò. Verranno tempi migliori  per altri sopralluoghi e anche le future verifiche potranno far parte di programmi articolati ed interessanti. Inoltre, a parte alcuni tratti , anche per me è la prima volta sulla Francigena e quindi voglio percorrere, il più possibile, il tracciato ufficiale per capirne pregi e difetti. Avevo immaginato di percorrere la variante verso Abbadia S.Salvatore, antica ed importante sede longobarda per il controllo dei territori, anzichè il tracciato per Radicofani, ma avrei fatto un torto a Nikulas, che è documentato sia passato per questo borgo, sia agli amministratori di questo piccolo comune arroccato su un antico vulcano.  Inoltre, purtroppo, il meteo oggi non era dei migliori; fin dalla partenza da S.Quirico erano arrivate le prime gocce di pioggia e da sud montava un cielo molto scuro, i km e le ore di cammino erano molte e così ho preferito trovare una soluzione a metà tra il percorso ufficiale e la via più breve proposta da Aivf. Ciò mi ha permesso di evitare la salita a Castiglione d'Orcia, che già conoscevo, e di guadagnare un po' di tempo utile per prendere solo due ore di pioggia, anche se nella salita finale verso Radicofani sembrava di stare al colle del G.S.Bernardo, la pioggia e il forte vento avevano concesso una tregua ma, in compenso, era calata la nebbia riducendo assai la visibilità. Nel frattempo, la telefonata dell'amico Franco Alessandri, fondatore dell'associazione Il Pellegrino di Firenze, mi ha permesso di entrare in contatto con il simpatico assessore alla cultura del comune di Radicofani, signor Cecconi, che, nonostante il brutto tempo, si è preoccupato di offrirmi una calda accoglienza presso l'ostello, veramente ben organizzato, della Misericordia. Appena arrivato si è prodigato in mille modi per fornire tutto quanto necessario e anche di più. Lo avevo conosciuto lo scorso anno quando  sono arrivato nello stesso Comune con un gruppo e anche in quella occasione si era impegnato perchè tutti i partecipanti avessero la migliore assistenza. In questa occasione, inoltre, l'amministrazione comunale mi ha fatto omaggio di una copia settecentesca di una veduta particolare di Radicofani autenticata con il timbro e firma del Sindaco, un piacevole pensiero che sarà conservato con cura. Durante i momenti d'incontro con l'assessore ho potuto acquisire molte interessanti informazioni sulla Francigena e sui flussi dei camminatori. Mostrandomi i registri delle presenze  dei pellegrini  ha evidenziato il numero di persone che ha transitato, a piedi, da Radicofani dal 2007 (anno di inaugurazione dell'ostello) ad oggi, quasi 5 volte di più, quindi  si può davvero immaginare uno sviluppo ed una frequentazione della Francigena duraturi nel tempo.
Nonostante il brutto tempo la tappa è stata, comunque, interessante; lasciando S.Quirico in direzione delle antiche e affascinanti terme di Bagno Vignoni, sono andati scomparendo i vigneti per lasciare spazio ai terreni coltivati a seminativo e a pascolo, colline brulle o appena lavorate, colori diversi con tante sfumature  ocra e ambienti più severi culminanti nelle valli strette e selvagge che circondano la Rocca di Radicofani. Questo antico centro, documentato già dal 973, che aveva nel suo circondario ben 8 ospitali, ha una vista magnifica a 360° e ciò fa comprendere quale fosse la sua importanza strategica nel medioevo. Ma la ciliegina sulla torta è stata, comunque, la speciale attenzione datami da Fausto Cecconi, valente e competente assessore che mi ha illustrato in modo appassionante le vicende storiche dell'area.
Ormai è arrivata la sera e le condizioni meteo non accennano a migliorare anzi, per il sabato, è previsto un peggioramento, l'ostello è molto confortevole e anche l'aria che si respira in paese invita a prolungare la sosta, ho deciso che questo è il luogo ideale per prendersi un giorno di riposo. Domenica riprenderò a camminare così qui, finalmente, riuscirò a leggere qualche pagina dei libri che mi sto portando da Aosta e che non sono ancora riuscito ad aprire. 
Buon fine settimana, Nino