lunedì 29 ottobre 2012

lunedì 29 ottobre,
ciao a tutti. Ore 6 del mattino, sento rumori dalla celletta di fronte alla mia, i pellegrini francesi sono già in movimento, dopo poco partiranno per la nuova tappa. Non comprendo la necessità di alzarsi così presto, non siamo mica a Santiago! Preferisco prenderla con più calma e godermi il sorgere del sole dalla finestra del corridoio superiore, da dove vedo anche... la neve caduta nella notte sulla cima del M.Amiata!. Ahi! Vado fuori ed, infatti, la temperatura è decisamente calata (poi saprò essere scesa a 5°), faccio colazione nella grande cucina del convento e parto. Dopo poco il cielo si chiude e arrivano le prime gocce di pioggia. Mentre costeggio i campi avviene un bell'incontro: due caprioli, inspiegabilmente, mi corrono incontro ma poi si bloccano e prendono per altra direzione per nascondersi tra i cespugli. Il meteo, invece, non intende decidersi; si passa da momenti di sole a passate di pioggia, oggi se ci fosse stata una modella si sarebbe divertita: metti la giacca, togli la giacca, metti il cappello, togli il cappello. La temperatura, invece, rimarrà costante...mente bassa. Tutto questo solo per la cronaca del mio diario perchè ho letto che nel resto d'Italia ha fatto cose ben peggiori.
Ho lasciato la Toscana sotto la pioggia a bagnare le crete senesi e sono entrato nel Lazio con le terre  color cioccolato, quasi nero per arrivare sulle sponde del bel lago di Bolsena. Intorno terreni vulcanici ben coltivati e sulla collina che vi si affaccia il castello di Bolsena, ben conservato, a controllare il territorio. Da qui  una bella vista che, specialmente oggi, con il cielo carico di nuvole squarciate da fasci di luce, faceva sembrare il lago una grande lastra d'argento.
Un giro del borgo alto con i suoi vicoli e le stradine di pietra e poi una discesa nella parte bassa, caratterizzata dalle sue chiese ed in particolare da quella di S.Cristina, giovane martire, ricordata ogni anno con una particolare processione.
Alle 16 è, poi, arrivato un pellegrino, il signor Vittorio,  che ieri si è gentilmente offerto di ospitarmi nella sua abitazione in Bolsena; anche, questa volta, devo ringraziare l'instancabile ed istrionico fiorentino Franco Alessandri che ha attivato il contatto. Vittorio, poi, mi ha accompagnato nel mio alloggio dove la presentazione è stata di tutto rispetto: alle pareti le foto delle sue ascensioni sul M.Bianco e altre scialpinistiche degli anni passati. Questa sera, tra cammini e altro ci sarà di  che conversare.
Tornando ai mattinieri pellegrini francesi ieri sera, durante la cena, hanno fatto notare che la doppia segnaletica della francigena per camminanti e per le auto crea confusione... forse la mattina al buio?! Io, invece, penso che la francigena per le auto, forse, rispecchia più fedelmente l'antico tracciato ma, per ovvi motivi, ne è stata individuata una a margine che eviti di camminare nel traffico. Al riguardo, ricordo i due simpatici e arzilli pensionati bergamaschi, Carlo e Maria, conosciuti qualche giorno fa, che non avendo più tempo ed energie per farla a piedi come in passato, hanno voluto rinverdire i loro ricordi , ripercorrendola in auto.















Per concludere il post voglio salutare il primo gruppo di escursionisti (inteso come insieme superiore a 3) che incontro sui sentieri dall'Islanda a qui: la sezione di Legambiente di Padova, circa 20 partecipanti, che ho trovato scendendo da Radicofani e che, purtroppo per loro, non sono stati molto fortunati con il meteo dovendo rinunciare a parte del programma. 
Buona serata, Nino